TORINO (12 maggio 2024) – Valeria Fonte, giovane scrittrice siciliana, autrice di “Vittime mai“, avrebbe dovuto presentare oggi il suo libro ma non lo ha fatto. Ha lasciato il suo tempo e il suo spazio al Salone a chi già ieri aveva manifestato per chiedere la pace a Gaza.
di Sara Panarella
Sabato la scrittrice aveva dichiarato sul suo profilo Instagram.”Ho deciso di sacrificare il mio spazio al Salone per creare un luogo di assemblea, di dissenso e di critica interna al Salone e a ciò che è accaduto nella giornata di oggi. Venite con le bandiere palestinesi. Sarà lo spazio giusto per comunicare con il Salone, con la nazione e con tutti gli intellettuali politicamente non schierati“.
Condividendo il palco con gli esponenti del collettivo Torino per Gaza, Fonte fa affermazioni forti e importanti: “Quante persone palestinesi devono morire affinché si capisca che c’è un’emergenza nazionale? C’è un solo modo per fare politica seria ed è capire che abbiamo una voce potente. Quello che stiamo facendo oggi è una cosa radicale”.
Anche Paolo Trincia si unisce al momento: “Questo è un gesto politico bellissimo. In questo periodo sui social siamo soggetti a un bombardamento emotivo di cui non sappiamo ancora gli effetti. Eppure nessuno dice niente. Ognuno può dire le cose come vuole, ma deve dire qualcosa. Mi piacerebbe avviare una piccola campagna: scrivete una riga su Gaza, oggi protestare è più facile perché siamo tutti affacciati sui social network. Invito tutti a farlo, a impegnarci a usare la parola genocidio“.
Durante la riunione alcuni editori hanno chiuso gli stand in solidarietà. Valeria Fonte così commenta il gesto di solidarietà delle case editrici: “Sono decisamente troppo poche, ma a chi lo ha fatto tanto di cappello. Non è scontato ed è un atto di coraggio“.
Muna, esponente di Torino per Gaza e presente nello spazio di Valeria Forte al Salone, ha colto l’occasione per rilanciare il proseguimento della mobilitazione: L’appuntamento è per lunedì alle 10.30 a Palazzo Nuovo: l’obiettivo è chiedere agli atenei il boicottaggio accademico con Israele. Non si può più stare in silenzio“.
Last modified: Maggio 13, 2024