TRIESTE – La Corte costituzionale si pronuncerà a breve su un caso che potrebbe influenzare profondamente la vicenda di Martina Oppelli, una donna di 49 anni di Trieste affetta da sclerosi multipla. L’Asugi le ha negato l’accesso al suicidio assistito poiché non soddisferebbe il requisito della dipendenza “da trattamento di sostegno vitale”, nonostante necessiti di assistenza continua.
di Daniele Hemmanuel Pitzalis
La Corte dovrà esaminare proprio questo requisito, il “trattamento di sostegno vitale”, che presenta interpretazioni ambigue e rischi di discriminazione. In molti, infatti, sono costretti a recarsi in Svizzera per il suicidio assistito o a sopportare condizioni di sofferenza estrema. Questo è il caso di Massimiliano, un uomo toscano con sclerosi multipla che ha trovato aiuto per recarsi in Svizzera da Marco Cappato e dalle attiviste Felicetta Maltese e Chiara Lalli. Il Tribunale di Firenze ha sollevato la questione di legittimità costituzionale, ora al vaglio della Corte.
Martina Oppelli ha avuto l’opportunità di partecipare all’udienza della Corte costituzionale proprio nei giorni in cui il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha rifiutato di discutere “Liberi Subito”, una proposta di legge popolare sul suicidio assistito.
“Sono stanca, sazia di vita”, ha dichiarato Martina Oppelli durante una conferenza a Trieste con l’avvocata Filomena Gallo, segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni. “Chiedere di più sarebbe egoismo. Non costringetemi a rimpiangere di aver vissuto, chiedo solo pietà. Il mio sorriso non me lo potete togliere, questa è una scelta d’amore per la vita, spero che venga compresa. Non ho nulla contro questa amministrazione , l’ho scelta e ho fiducia in essa, così come nel tribunale e nella Corte costituzionale. Devo però ammettere che non ero pronta a un’altra estate, il periodo più difficile per noi fragili. Pochi giorni fa ho scoperto di essere allergica al Fentanyl, che mi provoca piaghe sulla schiena, e ho passato una notte terribile. Posso dire che finché c’è cannabis c’è speranza, e l’Asugi mi fornisce il Sativex, uno spray a base di cannabis, dal 2014. Questa battaglia non è né di destra né di sinistra, la vita e la dignità appartengono a tutti. Chi mi aiuta di notte, chi mi dà da bere e da mangiare, chi mi somministra i farmaci durante la notte, non è forse sostegno vitale?
“Il requisito del sostegno vitale non è presente in nessuna legislazione di altri paesi”, ha affermato l’avvocata Gallo. “La sua assenza non compromette la sicurezza, ma evita discriminazioni tra pazienti. Questa città ha già vissuto un caso simile con Anna, che ha potuto decidere liberamente di porre fine alle sue sofferenze poiché la sua assistenza è stata considerata vitale. Lo stesso dovrebbe valere per Martina, ma evidentemente questa Regione ha deciso di fare un passo indietro.”
Last modified: Giugno 26, 2024