Scritto da 8:33 am Trieste

Rinvio dello sgombero del Silos, decisione del sindaco triestino

Trieste martedì 18 giugno 2024

Il Comune di Trieste fa un annuncio che giovedì 20 giugno illuminerà a blu un palazzo in occasione della “Giornata mondiale del Rifugiato”, volendo unire l’invito dell’Unhcr.

Di Francesca Maino

Quest’azione sembrerebbe essere un azione sensibile al problema ma invano, in quanto oltre a questo blu sembra non ci sia altra iniziativa.

A Trieste c’è infatti il Silos che accoglie i rifugiati, tutti sanno della risposta al problema del comune triestino, e che non vi saranno alternative opzionali con l’amministrazione pubblica inesistente, con associazioni e volontari che cercano di supplire a esso come prosciugando il mare con un cucchiaino.

Le associazioni, sanno che quel luogo non è accoglienza, ove c’è il regno del degrado più totale, anche questa soluzione infatti non può rimanere tale anche se ormai la figuraccia a livello mondiale è già stata fatta.

Il fatto a inizio luglio passerà per Trieste, poi per Mattarella e infine a Bergoglio, il quale si dice, voglia incontrare personalmente i migranti nel Silos.

Trieste infatti non potendo permettere questa scelta, intende sgomberare l’area degradante, così cita l’ordinanza del sindaco di pochi giorni fa, mezzo mondo tuttavia si domanda: Tutti fuori e poi?

L’alternativa resta ancora ignota e indefinita, ci penserà il ministro Piantedosi al trasferimento, per i nuovi si vedrà. Il sindaco pensa che prima o poi qualche tenda nel parco di quello che per anni è stato il Campo Scout e si metteranno là quelli che ancora si ostineranno ad attraversare mezzo mondo per arrivare fino qua, tuttavia i lavori di risistemazione non sono ancora stati avviati, ma intanto il sindaco voleva procedere con lo sgombero, rinviato in seguito, quando si è ritrovato a fare i conti con l’opinione pubblica.

A Gorizia, oggi, ci sarà proprio Piantedosi per incontrare i suoi omologhi di Slovenia e Croazia e definire il rafforzamento dei controlli ai confini. E’ passata la gioia (che era solo della gente evidentemente) per la riapertura dei confini, la giornata di festa, i baci, gli abbracci, per l’ingresso in Shengen anche della Croazia un anno e mezzo fa. I controlli alle frontiere sono stati ripristinati a ottobre scorso e adesso prorogati sine die.

L’Italia aumenterà il numero degli uomini in divisa ai valichi, con bastoni e cani oltre che fototrappole, persino un sindacato di Polizia ha recentemente chiesto maggiore supporto all’accoglienza ed è di pochi giorni fa la decisione di Confindustria Alto Adriatico di formare lavoratori in Ghana e poi portarli a lavorare in Regione. Chissà perché in Ghana ma sembra un piccolo segnale di consapevolezza perché è vero, c’è chi pensa e chi illumina palazzi.

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Last modified: Giugno 18, 2024
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