Torino (sabato, 14 giugno 2024) – Giovedì mattina, dopo un mese di proteste in solidarietà con la Palestina, nove studenti del Politecnico di Torino si sono incatenati all’edificio, accompagnati dal docente Massimo Zucchetti. La polizia è intervenuta su richiesta dell’Università, caricando gli studenti presenti.
di Davide Lettera
La protesta degli studenti del Politecnico di Torino ha raggiunto un nuovo apice giovedì mattina quando, dopo un mese di occupazioni e manifestazioni, nove studenti si sono incatenati all’edificio per richiamare l’attenzione sulla situazione in Palestina. Insieme a loro c’era anche il professor Massimo Zucchetti, noto per la sua candidatura al premio Nobel per la Fisica nel 2015. L’Università ha risposto chiedendo l’intervento delle forze dell’ordine e della sicurezza privata, che secondo i testimoni hanno spintonato e caricato gli studenti sulle scalinate. Un membro della sicurezza avrebbe anche fatto il saluto romano, un atto provocatorio e illegale.
Da un mese, gli studenti occupano l’Aula Magna del Politecnico, ribattezzata Aula Sufyan Tayeh in onore del rettore dell’Università di Gaza ucciso dagli attacchi israeliani. Chiedono all’Università di interrompere gli accordi di collaborazione scientifica con Israele. “Ci siamo incatenati ai cancelli perché pensavamo fosse un’azione che potesse richiamare l’attenzione alla necessità di dialogo”, spiega Aurora, una delle studentesse partecipanti.
Il professor Zucchetti ha dichiarato di essersi unito alla protesta in solidarietà con gli studenti e in opposizione alle stragi a Gaza, che hanno causato migliaia di morti civili. Gli studenti hanno creato finti checkpoint per sensibilizzare sui disagi quotidiani dei palestinesi. La sicurezza del Politecnico ha reagito con forza, spintonando gli studenti e agendo con violenza. La polizia ha poi manganellato i manifestanti radunati fuori dall’edificio.
Nel pomeriggio, tre studenti sono entrati nel Rettorato per una protesta pacifica, ma sono stati identificati e uno di loro è stato malmenato. Gli studenti hanno chiesto di essere presenti al Senato Accademico del 19 giugno, ma la richiesta è stata respinta. “Non hanno ascoltato i nostri punti né le nostre posizioni, ma hanno mandato la polizia a reprimerci”, ha detto Aurora. Il timore ora è che l’Università autorizzi uno sgombero coatto, ma gli studenti dichiarano di voler continuare la loro occupazione e protesta.
Last modified: Giugno 15, 2024