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E quindi i booktoker sono dei moderni librai?

ITALIA, (venerdì 6 settembre 2024) – Negli ultimi anni il mondo editoriale è sempre più legato alle dinamiche social. E, in particolar modo, è dipendente da quella che a tutti i millenials (e oltre) pare un po’ un mostro a più teste: Tik Tok; o, più precisamente, il Booktok (per i nativi non digitali: sulla piattaforma ci sono brevi video in cui si mostrano libri e si recensiscono).

di Erika Massimo

Ormai è impossibile negarlo: è, in parte, là tra tutti quei pixels che si determina il gioco delle classifiche e che si struttura l’intricata questione della domanda e dell’offerta.

E quindi, a oggi, come e cosa ricerca il lettore? Inoltre, è davvero giusto definirlo al singolare? Una quindicenne sceglie il titolo da comprare in modo diametralmente opposto a una sessantenne: possono dunque finire nello stesso insieme?  Ma, forse, dovremmo dire che non è neanche più così puntuale definire al singolare la figura, sempre più indefinita, del lettore.

Scorrendo tra i vari social, si può notare che molti sono gli utenti che parlano di libri. E, il più delle volte, trattano di quei titoli che sono di tendenza, ultime uscite o in vetta a classifiche nazionali e non solo. Il libro, dunque, è alla stregua del balletto in hype: se è di tendenza bisogna parlarne, fotografarlo, fare un post poiché aumenta le chances di visualizzazioni.

Eppure, di frequente, sono proprio quei libri lì, i “virali”, che, una volta letti, ci fanno rendere conto di avere in mano una lettura di intrattenimento fine a sé stessa. Sono librettini, di quelli che al loro termine ci fanno sentire di aver perso sia tempo sia soldi: si crea, tra lettore e autore, quel tipo di sentimento che ci fa sentire un po’ delusi e derubati da una prospettiva.

E ci sta, ben inteso. La lettura non deve per forza essere letteratura, anzi. D’altronde, così da sempre è stato, basti pensare agli ottocenteschi romans feuilletons. La letteratura di intrattenimento, infatti, è stata, anche in passato, un’esigenza editoriale: il libro è anche un prodotto, e in quanto tale deve vendere. E non è un caso che proprio il titolo che promette la sospensione gradevole da sé stessi quello che vende di più. Eppure, dietro questa statistica, si annidano più domande: la nuova modalità di approccio alla lettura è una questione di algoritmo? E se sì, i booktoker sono da considerarsi dei moderni librai digitali e smaterializzati?

Probabilmente, per ora, è impossibile abbozzare delle risposte e questo, d’altronde, è anche un bene. Bisogna limitarsi, quindi, a rimanere in osservazione di questo nuovo mutamento. Ma di buono c’è che questa fiumana del progresso in eterno scorrimento si è portata appresso anche i libri, che non sono rimasti detriti al di là del continuo fluire delle cose.

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Tag: Last modified: Settembre 6, 2024
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