Emanuele esposito, preside della scuola Italiana Cani Salvataggio di Trieste, racconta la professione che gli permette di far si che il legame tra uomo e Cane possa mettersi a disposizione dei soccorritori in mare.
Di Somma Matteo
Labrador, Golden retriever, maremmani ma anche tante altre razze che vengono seguite con professionalità dagli addestratori.
Tra le peculiarità richieste sicuramente un peso di almeno 30 kg e che abbia le caratteristiche di un cane d’acqua. Questo tipo di cane ha delle capacità che gli permettono di trasformarsi in una sorta di motoscafo.
Fattore importante però rimane il legame tra l’animale e l’addestratore.
La preparazione inizia fin dai primi mesi di vita del cucciolo, prosegue con diversi gradi di difficoltà fino ad arrivare ad ottenere il brevetto, riconosciuto dal Ministero dei trasporti e Navigazione.
Molto importante anche il lavoro fuori dall’acqua, dove il cane impara ad ascoltare le indicazioni e a seguirle.
Nelle operazioni di salvataggio l’animale non va mai da solo ma è sempre accompagnato dal suo umano.
Sono oltre 359 le unità cinofile SICS operative un Italia ed in particolare quella triestina è motivo di orgoglio per la comunità intera