TRIESTE lunedì 30 settembre 2024
Le tecnologie digitali arrivano anche in ambito doganale, si accelera quindi la digitalizzazione doganale, a causa delle lentezze per i clienti e spedizionieri.
Di Francesca Maino
Il porto triestino ha sperimentato gli accessi con e-CMR ossia lettere di vettura digitalizzante, tratta documenti del trasporto merci su strada, contenenti dati su informazioni sulla merce spedita e sulle parti coinvolte sul processo di acquisto e spedizione.
La e-CMR è basata, a propria volta, su tecnologia blockchain e comunica efficacemente con Sinformar dell’Autorità portuale, Port Tracking di ADM e il sistema della Guardia di Finanza.
La digitalizzazione è un obiettivo inseguito da tempo dalle dogane, specie per due motivi: in primis la velocizzazione delle pratiche e dunque la riduzione dei passaggi, specie per i trasporti internazionali.
A Trieste erano stati coinvolti l’Autorità di sistema portuale del mare adriatico orientale, l’ADM o Agenzia delle Dogane e dei Monopoli il 23 settembre 2024 aveva già effettuato il test del e-CMR.
Il protocollo della digitalizzazione e-CMR ha consentito di far comunicare ben 5 diversi sistemi; ’hangar di deposito della merce, il trasportatore col camion, l’Autorità portuale, l’Agenzia delle Dogane e la Guardia di Finanza, garantendo l’accesso al varco d’ ingresso senza dover fare la dichiarazione doganale dell’esportazione.
La scelta del porto di Trieste, è nella geografia, il porto di Trieste infatti comunica con l’Austria attraverso il corridoio tra Trieste e l’Interporto di Furnitz a Villaco in Austria.
La procedura prevede, per le merci dirette verso l’Interporto, di caricarle sui treni dal molo VII di Trieste senza perder tempo a compilare le pratiche doganali che verranno invece assolte direttamente dalla Dogana austriaca a Villaco. In questo contesto Trieste si limita al controllo preventivo sulla sicurezza delle merci
Last modified: Settembre 30, 2024