MONRUPINO, (giovedì 5 settembre 2024) – Il Sindacato autonomo di polizia ha recentemente reiterato la richiesta di riesaminare l’uso attuale di Casa Malala, un tempo caserma della Guardia di Finanza e originariamente progettata per scopi di polizia.
Secondo il Sindacato, sarebbe opportuno destinare questa struttura alla Polizia di Frontiera, in modo da garantire che il lavoro possa essere svolto in maniera adeguata e in sicurezza. Tale richiesta è stata avanzata in seguito alla denuncia e all’interrogazione parlamentare presentate dal deputato di +Europa, Riccardo Magi, riguardo al grave stato di degrado in cui versa Casa Malala. Questa struttura, che fa parte della rete di accoglienza sul territorio, è stata al centro dell’attenzione pubblica proprio per le condizioni in cui si trova.
Lorenzo Tamaro, segretario provinciale del Sindacato, ha più volte sollevato la questione della necessità di disporre di uffici adeguati per gestire efficacemente il volume di lavoro derivante dalla rotta balcanica. Tamaro ha sottolineato che l’attuale struttura di accoglienza non è idonea a fronteggiare tale carico e ha proposto che l’accoglienza dei migranti potrebbe e dovrebbe avvenire in altre strutture, preferibilmente situate in province diverse dell’Italia. Questo approccio, secondo Tamaro, sarebbe utile per alleggerire il peso che ricade sul capoluogo giuliano, contribuendo a una gestione più equilibrata e sostenibile del fenomeno migratorio.
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