TRIESTE – La Corte d’Appello di Trieste, presieduta dal Giudice Alessio Paolo Alessio Vernì, ha ridotto la condanna di L.V., un massaggiatore cinquantenne, a due anni, quattro mesi e 20 giorni di reclusione, rispetto ai tre anni e quattro mesi della sentenza di primo grado. L.V. era stato accusato di molestie sessuali ai danni delle sue clienti durante le sedute di massaggio.
di Daniele Hemmanuel Pitzalis
Nel dicembre 2021, il giudice Massimo Tomassini aveva emesso la sentenza di primo grado, mentre il pubblico ministero Lucia Baldovin aveva richiesto una pena di quattro anni. Il 29 novembre 2023, l’avvocato difensore Enrico Miscia aveva chiesto un rinvio dell’udienza per consentire al suo assistito di risarcire le parti civili, ottenendo poi il patteggiamento lo scorso giovedì 19 giugno.
Sei delle quindici vittime si sono costituite parte civile e hanno ottenuto un risarcimento di 3mila euro ciascuna, oltre alle spese legali, sebbene la maggior parte fosse assistita tramite gratuito patrocinio. Le parti civili sono state rappresentate dagli avvocati Matteo Pastore, Angela Filippi, Giorgia Cepar, Maria Genovese e Antonio Baici. Alla nuova pena si aggiunge una condanna precedente di un anno e quattro mesi per episodi simili, motivo per cui non è stata concessa la sospensione condizionale. Attualmente, L.V. è in stato di libertà e, una volta definitiva la sentenza, potrà richiedere una pena alternativa alla reclusione.
La vicenda è iniziata nel 2020 con la denuncia di una cliente, che ha portato all’arresto domiciliare di L.V. il 18 agosto dello stesso anno. La donna aveva riferito che il massaggiatore aveva appoggiato il proprio membro in erezione sulle sue mani, coperte da un lenzuolo. Diverse altre clienti dello studio hanno poi riportato comportamenti simili da parte dell’uomo.
Last modified: Giugno 25, 2024