TRIESTE (mercoledì 5 giugno 2024) – Un uomo di 75 anni, triestino, è morto nel 2008 dopo aver subito un’esposizione a livelli elevatissimi di fibre di amianto durante il servizio prestato per 34 anni presso il Comando di Trieste. L’uomo aveva prestato servizio in molte occasioni, sia negli incendi del Porto di Trieste che per soccorrere le vittime del terremoto del Belice e del Friuli.
di Rossana Rizzitelli
Definita dunque la sentenza che condanna il Ministero dell’Interno a un risarcimento di 149mila euro e 240mila di indennizzi alla famiglia del vigile morto per mesotelioma. Il Viminale, in seguito all’azione legale presso il Tribunale di Trieste, aveva riconosciuto lo status “vittima del dovere”. I legali della famiglia, gli avvocati Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, e Corrado Calacione, hanno subito avviato la domanda di risarcimento che è stata accolta dal Tar del Friuli Venezia Giulia nel 2020.
La sentenza è destinata a scoprire il fenomeno epidemico di mesoteliomi e altre malattie asbesto-correlate tra il personale del Dipartimento dei Vigili del Fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile. L’esposizione è avvenuta senza adeguata informazione, formazione e strumenti di prevenzione come l’utilizzo di guanti e tute negli interventi per incendi, eventi sismici e il contatto con le macerie.
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